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La radio e gli uomini della radio e le automobili dell’EIAR

Si ringrazia IW3GIR – Renato per aver fornito queste foto ed il testo

Il 27 agosto 1924 veniva fondata a Roma la U.R.I. Unione Radiofonica Italiana, alla quale il governo affidava la concessione esclusiva dei servizi di radiodiffusioni circolari per l’Italia.

A presiederla venne nominato Enrico Marchesi, che proveniva dalla Fiat. Poche settimane dopo esattamente il 6 ottobre 1924 iniziarono le prime trasmissione radiofoniche. Durante la serata inaugurale venne trasmesso da una sala di palazzo Corrodi aRoma, un concerto sinfonico, seguito da una breve notiziario e da una conversazione sulla radio.
Non molto diversi furono i programmi dei giorni successivi. Erano tempi della radio a galena, gli anni del pionierismo e gli ascoltatori si contavano, si può dire , sulle dita di una mano.

Col passare del tempo la giornata radiofonica si arricchì sempre di più, nei programmi cominciarono a trovare posto altri generi di spettacolo e si sperimentarono anche i primi collegamenti esterni utilizzando le linee telefoniche.
Nel 1927 l’U.R.I. prende il nome di E.I.A.R. Ente Italiano Audizioni Radiofoniche,e da questo momento si può dire che inizi il decollo dell’attività radiofonica in Italia.

Siamo ancora nella fase sperimentale, le trasmissioni si fanno un po’ alla “garibaldina”, si procede spesso per tentativi , ma c’è uno sforzo concreto per dare all’Azienda un suo assetto organizzativo e soprattutto di dotarla degli strumenti idonei per assicurare un servizio sempre più completo ed efficiente.

L’interesse ogni giorno più accentuato del regime fascista, che vede nella radio un potente mezzo di comunicazione,l’aumento dei radioabbonati che in pochi mesi anni sono saliti a diverse decine di migliaia, il richiamo della radio che comincia ad esercitare su personaggi del mondo artistico contribuiscono giorno dopo giorno alla costruzione e al consolidamento di questo nuovo sistema di trasmissione.

Si aprono nuove stazioni nel 1931 risultano già otto stazioni. Un mondo tutto da inventare e infatti non passa giorno che non si assista a nuove scoperte,a nuovi esperimenti ad ingegnose trovate l’ingegner Trincheri sperimenta la prima radiocronaca calcistica annunciando gli spostamenti del pallone sul campo con dei numeri.

Mario Chiappo a Torino realizza le prime trasmissioni in collegamento diretto dall’esterno eseguendo programmi musicali dalla Sala Rossa di via Bonafous, il regista Riccardo Massicci, a buon diritto battezzato “ Il Re dei rumori”, ottiene i primi effetti sonori in studio con artifici vari.

A questo punto era inevitabile che anche l’automobile venisse posta al servizio della radio: la necessità di realizzare le prime riprese esterne di avvenimenti e cerimonie d’effettuare registrazioni di spettacoli sul posto, di compiere radiocronache sportive in anni in cui lo sport nazionale collezionava una serie di sfolgoranti affermazioni, di riprendere direttamente dal vivo quelli che comunemente si chiamavano i “rumori” e che erano indispensabili per confezionare lo spettacolo radiofonico, portarono all’allestimento dei primi impianti mobili montati su automezzi.

Furono un grande autocarro “CERIANO” e due furgoncini “FIAT Balilla” 4 marce i primi mezzi di cui l’EIAR dispose per le riprese e le registrazioni in esterno. A questo proposito occorre notare che agli inizi degli anni Trenta le apparecchiature di registrazione erano molto più complesse ed ingombranti di quelle che vennero dopo:intanto non esistevano le registrazioni su nastro o filo, per cui si doveva ricorrere all’incisione su disco,che comportava macchinari pesantissimi e non certo pratici da manovrare.

Sul disco una puntina incideva il solco che ,procedendo a spirale dall’interno verso l’esterno o viceversa, registrava i suoni:occorreva da parte del tecnico molta abilità e prontezza per cogliere l’attimo giusto e non sprecare tanto materiale.

Un disco durava infatti un paio di minuti e se la ripresa era più lunga occorreva essere pronti con un secondo apparecchio per non creare soluzioni di continuità.

L’autocarro CEIRANO era specie di studio mobile che serviva a avari usi per riprendere e registrare in esterno, per fare da “ponte” con le stazioni radio, per assistere i tecnici e anche per ospitare all’occorrenza intervistati e intervistatori .

I furgoncini FIAT Balilla svolgevano soprattutto un servizio di registrazione di effetti sonori: più piccoli più maneggevoli, consentivano ai tecnici di essere presenti ovunque.

Il regista Riccardo Ma succi, con un tecnico che fungeva anche da autista compì una lunghissima serie di registrazioni che diedero vita ad una ricca discoteca di “rumori”, utilizzati poi in centinaia e centinaia di trasmissioni radiofoniche.Un microfono, qualche cavo un registratore era tutto quanto avevano a disposizione.

Questa piccola èquipe con la loro “Balilla”andò a cogliere di notte il gracidio delle rane nelle risaie del vercellese, le sirene dei pompieri nelle caserme dei vigili del fuoco, lo sferragliare dei treni nelle stazioni e ai passaggi a livello, le cannonate alle grandi manovre, il rombo dei motori sulle strade, il cinguettio degli uccelli nei boschi.Con questi veicoli percorsero decine di migliaia di chilometri anche alla ricerca degli effetti sonori idonei.

Nel 1937 si assiste anche in questo settore a quello che oggi viene definito un salto di qualità:l’EIAR commissiona una coppia di LANCIA Artena carrozzate Viotti e dotate delle più moderne attrezzature per registrazione su dischi all’acetato di cellulosa con le quali si poteva ottenere una qualità di riproduzione, per quei tempi, veramente ottimale.

Su ogni vettura erano istallate due macchine d’incisione che permettevano la registrazione continua, con passaggio istantaneo da un disco all’altro.Erano pure installati: un amplificatore microfonico a quattro ingressi, che permetteva di avere contemporaneamente in funzione ben quattro microfoni un misuratore di livello ed un amplificatore di potenza.Era prevista anche la possibilità di piazzare sulle vetture una apparecchiatura completa del tipo “Blottnerphone per la prime registrazioni su nastro magnetico.Queste due Lancia Artena divennero un po’ il simbolo di un’ epoca: non vi avvenimento in quegli anni che non vide presenti queste due auto dal caratteristico colore azzurro metallizzato .

Furono usate per radiocronache, per riprese all’aperto, per avvenimenti sportivi, per incidere effetti sonori particolarmente da Radio Torino erano in servizio 24ore su 24 negli anni che precedettero la guerra e poi anche durante le ostilità e nel dopoguerra .

Fu una Lancia Artena la prima automobile ad entrare in Piazza San Marco a Venezia: Ala stessa epoca vennero messe in servizio anche cinque “Fiat 508” dalla linea aerodinamica, anche queste appositamente carrozzate ed attrezzate per le riprese esterne.

Una delle trasmissioni radiofoniche che ottenne il consenso popolare fu “Radio Rurale” che intendeva coinvolgere il popolo contadini d’Italia.Per avvicinare questo tipo di ascoltatore e possibilmente farne un’ abbonato, l’EIAR dovette andargli incontro e in questo genere di operazioni l’auto si rilevò indispensabile:le “FIAT 508 C”con la scritta EIAR si avventurarono sulle polverose strade di campagna,nei paesi, sulle aie compiendo un capillare opera di propaganda. Le stesse auto furono anche usate come mezzi ausiliari in occasione di gare famose come il Giro d’Italia.

Dopo lo scoppio della guerra nel 1940 si avvertì la necessità di inviare al fronte unità mobili a tenere i collegamenti ed effettuare riprese nei vari teatri di operazioni.

L’EIAR fece allora attrezzare due “FIAT 1100”tipo Coloniale da inviare in Pirenaica al seguito delle nostre truppe:nel 1941 le due vetture, dopo aver effettuato una serie di severi collaudi sulla collina torinese e gli impianti di registrazione vennero trasferite a Napoli per l’imbarco con destinazione Tripoli. Purtroppo nel Canale di Sicilia il convoglio che trasportava venne attaccato da sommergibili inglesi: la nave che caricava venne colpita irrimediabilmente dai siluri e colò a picco con le due vetture nuove di zecca.

Nel dopoguerra , dopo che l’EIAR aveva cambiato denominazione in “Radio Italiana”per diventare poi RAI si vide in servizio una delle due Artena, poi finita in un rottamaio.

Nel frattempo l’Ente radiofonico italiano si attrezzava nuovamente sfruttando all’inizio anche qualche residuato bellico, come il cosiddetto “GIUSEPPONE” su cui erano state montate attrezzature di fortuna. Con lafine degli anni quaranta e soprattutto per le esigenze dei vari Giri d’Italia e di Francia, la RAI cominciò a disporre di una sempre più attrezzata carovanadi auto rispondenti alle nuove esigenze del servizio radiofonico.

Uno di questi automezzi, nel 1949, era attrezzato con un ricetrasmettitore a onde corte. Alfa Romeo Fiat Lancia fecero parte di questa teoria di vetture che è arrivata fino a noi cambiando i modelli di vetture e disponendo di apparecchiature sempre più sofisticate al servizio della radio e poi della televisione.

Una Lancia Artena, prima auto EIAR ad arrivare in Piazza San Marco

Una Lancia Artena, prima auto EIAR ad arrivare in Piazza San Marco

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Furgone Fiat 1100 attrezzato per le trasmissioni della "Radio Rurale" in Piemonte

Furgone Fiat 1100 attrezzato per le trasmissioni della “Radio Rurale” in Piemonte

1941: una delle due Fiat 1100 con carrozzeria "Coloniale" preparata per seguire le truppe italiane in Cirenaica, purtroppo entrambe le vetture andarono perdute durante l'affondamento della nave che le portava da Napoli a Tripoli

1941: una delle due Fiat 1100 con carrozzeria “Coloniale” preparata per seguire le truppe italiane in Cirenaica, purtroppo entrambe le vetture andarono perdute durante l’affondamento della nave che le portava da Napoli a Tripoli

gli operatori dell'EIAR con una Lancia Artena all'Accademia Navale di Livorno

gli operatori dell’EIAR con una Lancia Artena all’Accademia Navale di Livorno

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Parco del Valentino: la carovana dell'EIAR al seguito del Giro d'Italia del 1949 si riconoscono Alfa Romeo, Fiat, Lancia e il "Giuseppone"

Parco del Valentino: la carovana dell’EIAR al seguito del Giro d’Italia del 1949 si riconoscono Alfa Romeo, Fiat, Lancia e il “Giuseppone”

Vista dell'interno attrezzato a "sala di ripresa" e tramissione radio del Dodge

Vista dell’interno attrezzato a “sala di ripresa” e tramissione radio del Dodge

nel primo dopoguerra venne impiegato questo furgone Dodge lasciato in Italia dalle truppe alleate, soprannominato "Giuseppone"

nel primo dopoguerra venne impiegato questo furgone Dodge lasciato in Italia dalle truppe alleate, soprannominato “Giuseppone”

Una Fiat 1100 Berlina

Una Fiat 1100 Berlina

un furgoncino Fiat Balilla al casello di Brandizzo, sulla Milano-Torino

un furgoncino Fiat Balilla al casello di Brandizzo, sulla Milano-Torino

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