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70 anni di ARI Venezia

Il Leone ruggisce ancora

Nel mese di novembre dell’ ormai lontano 1946 veniva costituita la Sezione ARI di Venezia, per festeggiare la ricorrenza la riunione mensile di dicembre sarà conviviale tra Soci, Signore ed ospiti.

Chi intende partecipare lo comunichi alla segreteria entro il 5 dicembre.





Di seguito una cronistoria della sezione.



1946 – Costituzione della Sezione A.R.I. di Venezia




L’attività dei primi radioamatori veneziani risale alla metà degli anni ’20, 1MT fu il primo radioamatore italiano ad utilizzare un’apparecchiatura autocostruita già nel 1923.
1MT Giulio Salom, poi I0ACL presidente onorario dell’A.R.I., fu il progettista dell’apparato di emergenza “ONDINA-S” che dopo la caduta sul pack del dirigibile ITALIA., il radiotelegrafista Biagi stringeva tra le braccia come un piccolo tesoro. La tragica storia della spedizione Nobile vive tutt’ora nei pensieri degli appassionati dell’etere.

Tra i primi radiodilettanti veneziani ci fu anche Renzo Minerbi che nel 1930 aveva il nominativo internazionale 1AL.

L’attività di radioamatore di 1MT inizia nel 1923, infatti dal 1° dicembre 1923 ebbe una speciale autorizzazione dal Ministero delle Poste e Telegrafi per costruire ed usare una stazione radiotrasmittente (la prima in Italia) alla quale fu concesso il nominativo 1MT.

Le prime esperienze il dott. Salom le effettua la notte del 9 dicembre 1923 con onda della lunghezza d’onda di 200 metri, riuscendo a comunicare per oltre due ore in telegrafia con la stazione inglese 2HF situata a nord di Birmingham a 1550 km da Venezia, città dalla quale Salom trasmetteva. Successivamente effettuò altre comunicazioni con stazioni francesi ed olandesi. La massima distanza alla quale la stazione 1MT veniva ascoltata in Europa risultò essere di 2000 km e precisamente la città di Edimburgo.
I vari tipi di antenne si trovavano a 34 metri di altezza sul livello del mare, mentre la presa di terra era collegata ai conduttori dei parafulmini infissi in…Canal grande.

Nel 1924, prendendo parte al concorso transatlantico, effettua collegamenti con stazioni americane e canadesi usando la lunghezza d’onda di 167 m; successivamente esegue interessanti esperimenti sulla maggior portata che poteva essere ottenuta con onde inferiori ai 200 metri.

Sempre nello stesso anno riceve la medaglia d’oro dal Ministero delle Poste e dei Telegrafi quale primo premio per aver effettuato il maggior numero di collegamenti bilaterali in telegrafia tra Italia e Stati Uniti.

Nel 1925 partecipa al primo congresso internazionale dei dilettanti radiotecnici ed oggi è l’unico superstite degli 8 padri della I.A.R.U. che a Parigi firmarono la prima carta costitutiva della lega mondiale dei radioamatori.

In quello stesso anno nel mese di marzo, egli collega la Nuova Zelanda in 90 metri e dal 23 al 25 luglio l’Australia, e nuovamente la Nuova Zelanda in 40 metri.




Dal “Il Radio Giornale” n.10 -1927, nell’elenco dei delegati provinciali A.R.I. per la provincia di Venezia troviamo che l’ incaricato è il dott. Giulio Salom.

Nel 1928 Salom, su incarico del Ministero della Marina progetta ed appronta presso l’officina R.T. di La Spezia, una serie di apparati radio di soccorso; uno di questi apparati (Ondina campale tipo S) che portava il numero di serie 003, fu usato da Biagi e proprio a questo apparecchio si deve la salvezza dei superstiti della spedizione scientifica al polo nord del Gen. Nobile con il dirigibile ITALIA.
Nel 1927, anno di fondazione dell’A.R.I. il dott. Salom viene chiamato a far parte del consiglio direttivo, carica che conserverà fino al 1930.
Nel 1954 ottenne una nuova licenza con nominativo ACL, nel 1965 venne ammesso al sodalizio come socio fondatore e nel 1982 nominato per acclamazione Presidente Onorario dell’A.R.I.


Dopo il 1930 il Governo ritirò tutte le licenze rilasciate a stazioni dilettantistiche e per i radiodilettanti veneziani fu un periodo di semiclandestinità.
Nel momento in cui il Governo nel dopoguerra, iniziò a riconoscere i radiodilettanti in Italia, i primi ad innalzare la bandiera del radiantismo veneziano furono 1LF, 1TA, 1TT, 1TW ed il primo iscritto all’allora Associazione Radiotecnica Italiana fu Pavan di Cannaregio.
Fu invece 1TT ad essere il primo rappresentante dell’ARI in Venezia, in qualità di delegato provinciale, ed il primo presidente della sezione cittadina della stessa Associazione che si costituì nel novembre del 1946.
Per quanto riguarda i cosiddetti di allora “allacciamenti radio” con altri OM il primo a stabilire nel dopoguerra comunicazioni fu la stazione 1TW che dal Lido di Venezia, con mezzi di fortuna il 28 aprile 1946 alle ore 16,30 coadiuvata da 1TA e 1LF agganciava QSO di oltre un’ora con la stazione connazionale 1OR di Alessandria.
La sera stessa alle ore 23,15 veniva stabilito il primo QSO internazionale veneziano con il francese F9AWP.

A qualche giorno di distanza “prendeva l’aria” (riportando testualmente la frase di allora) la stazione 1TA alla quale spetta il merito di aver portato a termine il primo QSO trascontinentale dalla nostra città.

1AWP Enrico Leonardini , fu secondo i documenti ufficiali, il primo OM veneziano ad ottenere dalla associazione statunitense A.R.R.L. il diploma WAC, diploma che viene rilasciato agli OM che hanno effettuato collegamenti bilaterali con tutti i continenti.
1AEG Nereo Pianetti (poi I3ZPN) nel 1951 aveva già effettuato collegamenti bilaterali con 96 paesi ed era sulla soglia di ricevere il certificato DXCC per 100 paesi collegati.
Nel settembre 1945, 1ALK l’ing. Giorgio Pasquali iniziò a cimentarsi nel campo delle microonde, tentando collegamenti con apparecchiature portatili germaniche



E per concludere alcune considerazioni di Enrico Leonardini IZ3DVZ ex WP4NKF ed ex I1AWP-SK- di alcuni anni fa.



I tempi pionieristici sono passati, assieme alle baracchette che costruivamo, sono spariti tanti nostri colleghi: ricordo Gastone Nerman che sui 40 metri manteneva viva la scarsa attività degli appisolati veneziani con una modulazione caratteristica da speaker di broadcasting.
Piero Bortoluzzi I1BJJ, agente immobiliare, sempre allegro e pieno di simpatiche battute, lui desiderava trasmettere dal campanile di San Marco, non sono a conoscenza se riuscì nei suoi intenti. Nessun’ altro ci ha mai pensato.
Benito Leone, non ricordo il nominativo, che sempre disponibile, di arrampicarsi sui tetti dei vari colleghi per installare quelle orribili antenne di quei tempi. Non erano reperibili i cavi coassiali ed i magazzini della TELVE( societa veneziana dei telefoni n.d.r.), che allora aveva le linee aeree erano spesso saccheggiati dell’ottimo rame fosforoso.
Arrivò il surplus americano e ci fece conoscere le prime superradio, i famosi BC348 ed i BC312, in trasmissione poi i BC610. Ricordo Titta Negri,nominativo dimenticato, che ne possedeva uno, mi sembrava avesse chissà ché di meraviglioso, invece era una tremenda baracca piena di accessori inutili.
Al tempo c’era molta passione e molto cameratismo, forse c’erano meno anni sulle nostre spalle, esistevano più incontri personali e tanto entusiasmo.

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